Samurai Sword è un gioco di carte che si affida a un sistema ampiamente collaudato per offrire un’esperienza di gioco stimolante e sempre divertente nella cornice delle lotte di potere del Giappone feudale.
Il sistema in questione è quello di BANG!, bestseller assoluto dall’ambientazione western in cui il mix di ruoli segreti, duelli e sparatorie a suon di carte ha conquistato un pubblico vastissimo. Nella “versione samurai” le meccaniche sono riproposte in gran parte, ma ci sono alcune differenze che separano nettamente i due titoli, comunque già distinti dalle iconiche ambientazioni ben tratteggiate.
Nel regno del Sol Levante, dove lo Sceriffo diventa uno Shogun affiancato dai fedeli Samurai, i Ninja (analoghi ai Fuorilegge) costituiscono la fazione antagonista, con il Ronin (Rinnegato) che aspetta la giusta occasione per ottenere la propria vendetta. Rimangono i diversi personaggi che conferiscono abilità uniche da usare in gioco, ma le armi sono rimaneggiate per consentire di attaccare senza l’uso di altre carte (le famigerate carte BANG! del gioco originale).
La maggiore differenza, tuttavia, sta nel sistema di eliminazione – o meglio, non eliminazione – dei personaggi. Ogni giocatore infatti dispone di Punti Onore e Punti Resistenza, in una combinata che permette di essere sconfitti una volta perso l’ultimo Punto Resistenza, ma mai definitivamente eliminati: piuttosto, chi ha vibrato l’ultimo colpo si appropria di un Punto Onore dallo sconfitto, che rimane però in gioco facendosi valere fino all’ultimo per portare la vittoria alla propria fazione.
Se vi sentite pronti a sfoderare le katane e calarvi in un Giappone feudale pieno di intrighi, in cui non sempre si sa di chi ci si può fidare e chi passare a fil di spada, Samurai Sword vi aspetta, forte di una struttura ereditata da un classico che è una vera garanzia.
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